Pasqua 2019 – Celebrazione della Passione e adorazione della Croce

[box] Ti adoro, o Croce Santa, che fosti ornata del Cor­po Sacratissimo del mio Signore, coperta e tinta del suo Preziosissimo Sangue. Ti adoro, mio Dio, posto in croce per me.  Ti adoro, o Croce Santa, per amore di Colui che èil mio Signore. Amen.[/box]

La narrazione della Passione ha l’origine nei Vangeli. I vangeli canonici rappresentano le principali fonti relative agli avvenimenti del processo e della passione di Gesù. La Passione di Gesù si svolse secondo le seguenti tappe:

  • Giovedì sera Gesù celebra con i suoi discepoli la Pasqua ebraica. Il luogo di questa celebrazione è il Cenacolo che si trova sul monte Sion.
  • Dopo la cena Gesù scende nel giardino del Getsemani, dove si ritira in preghiera. Nel frattempo l’Apostolo Giuda Iscariota conduce al Getsemani i sacerdoti e questi con le guardie del sinedrio arrestano Gesù.
  • Gesù viene condotto al palazzo del sommo sacerdote Caifa, dove viene processato dal Sinedrio.
  • Il processo termina al canto del gallo quando l’alba è ormai vicina. 
  • Venerdì mattina, appena si fa giorno, i sacerdoti conducono Gesù da Ponzio Pilato, che risiede nella Fortezza Antonia, situata nella spianata del Tempio. Pilato, invia Gesù anche da Erode Antipa, il quale dopo averlo interrogato lo rimanda indietro. Il processo presso Pilato si conclude verso mezzogiorno.
  • Secondo L’Apostolo Marco: Erano le nove del mattino quando lo crocifissero, (Mc 15,2).
  • Gesù muore alle tre del pomeriggio del venerdì.
  • Giuseppe d’Arimatea si reca da Pilato e gli domanda il corpo di Gesù. Pilato, ottenuto il permesso, va a procurarsi il lenzuolo funebre per seppellire Gesù. Infine con Nicodemo, depone Gesù dalla croce, e visto l’imminenza del tramonto e con esso l’inizio del riposo sabbatico: il corpo di Gesù viene deposto in un sepolcro lì vicino.

“Per la grazia di Dio, egli ha provato la morte a vantaggio di tutti” (Eb 2,9). Nel suo disegno di salvezza, Dio ha disposto che il figlio suo non solamente morisse “per i nostri peccati” (I Cor 15,3) ma anche provasse la morte, ossia conoscesse lo stato di morte, lo stato di separazione tra la sua anima e il suo corpo per il tempo compreso tra il momento in cui egli è spirato sulla croce e il momento in cui è risuscitato. Questo stato di Cristo morto è il mistero del sepolcro e della discesa agli inferi. È il mistero del Sabato Santo in cui Cristo deposto e sepolto manifesta il grande riposo sabbatico di Dio dopo il compimento della salvezza degli uomini che mette in pace l’universo intero. (Cat. 624)

 

Nell’adorazione della Santa Croce si porta al presbiterio una croce velata; ivi il sacerdote la svela in tre momenti, intonando (con il canto a cappella) o recitando l'”Ecce lignum crucis” (Ecco il legno della croce), a cui il popolo risponde “Venite adoremus” (Venite adoriamo); ad ogni momento, dopo il canto, tutti si inginocchiano in silenziosa adorazione. Svelata totalmente la croce, essa viene esposta per il bacio della croce, da parte del clero e del popolo, mentre la schola può intonare dei canti, come gli Improperia (in genere senza il supporto di organo od altri strumenti musicali, che comunque non possono suonare senza canto) o si possono leggere delle antifone indicate.
Seguono i riti di Comunione; la croce viene posta sopra l’altare e, dal luogo della riposizione, vengono portate le Ostie consacrate la sera prima. Quindi il sacerdote introduce il Padre nostro e alcune poche orazioni, riceve la Comunione e la distribuisce al popolo.
Terminata la Comunione, le ostie che restano sono portate ad un luogo fuori della chiesa o, se necessario, messe nel tabernacolo.Quindi, letta l’Orazione dopo la Comunione e l’Orazione sul popolo, senza dare alcuna benedizione, il sacerdote e i ministri, dopo avere fatto genuflessione alla croce, fanno ritorno in sacrestia in silenzio, senza canti o musica.
Il Venerdì santo è richiesto a tutti i fedeli con più di 14 anni l’astinenza dalle carni e ai fedeli tra i 18 e i 60 anni il digiuno ecclesiastico.

Di Sandro

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