Domenica delle Palme
domenica 29 marzo 2015

 

Benedizione dei ramoscelli di ulivo e processione per la commemorazione dell’ ingresso del Signore in Gerusalemme.

httpv://www.youtube.com/watch?v=DblW7Qepgpc&feature=youtu.be

httpv://www.youtube.com/watch?v=Ttfo7yoLRjk&feature=youtu.be

Lavanda dei piedi
giovedì 2 aprile 2015

Il gesto che compie Gesù non è da intendersi come un rituale di purificazione sullo stile di quelli giudaici, ma viene visto come il simbolo della purificazione che attuerà per tutti gli uomini con la sua passione, morte e risurrezione.
La lavanda dei piedi esprime l’abbassamento e l’umiliazione del Figlio di Dio, che si è fatto carne per mettersi a servizio degli uomini, e che presto morirà in croce per manifestare il sommo amore del Padre (cfr. Mc 10,45).

Reposizione Santissimo

giovedì 2 aprile 2015

L’altare della reposizione è il luogo in cui, nella liturgia cattolica, viene riposta e conservata l’Eucaristia al termine della messa vespertina del Giovedì Santo, la Messa nella Cena del Signore(in Cena Domini).
La Chiesa chiede che l’altare della reposizione non coincida con l’altare dove si celebra l’Eucaristia. È inoltre tradizione che nelle chiese l’altare della reposizione sia addobbato in modo solenne, con composizioni floreali o altri simboli, in omaggio all’Eucaristia che viene conservata per poter permettere la Comunione nel giorno seguente, il Venerdì Santo, ai fedeli che partecipano all’Azione liturgica della Passione del Signore; infatti il Venerdì Santo non si offre il Sacrificio della Messa, e dunque non si consacra l’Eucaristia. Inoltre la reposizione dell’Eucaristia si compie per invitare i fedeli all’adorazione nella sera del Giovedì Santo e nella notte tra Giovedì e Venerdì Santo, in ricordo dell’istituzione di un mistero così grande donato da Gesù in questa notte, e nella meditazione delle sofferenze della Passione di Cristo: alcuni qui ricordano in particolare la meditazione sulla sua agonia nel Getsemani e il tradimento di Giuda.
L’altare della reposizione rimane allestito fino al pomeriggio del Venerdì Santo, quando, durante la celebrazione della Passione del Signore, l’Eucaristia viene distribuita ai fedeli; se le ostieconsacrate non sono state consumate interamente, esse vengono conservate non in chiesa ma in un luogo appartato, e l’altare viene dismesso, per ricordare con austerità la morte in croce diGesù, fino al giorno seguente, quando durante la Veglia pasquale si celebra la risurrezione di Gesù.

Rappresentazione della Passione del Signore
venerdì 3 aprile 2015

In questo giorno e nel giorno seguente, la Chiesa, per antichissima tradizione, non celebra l’Eucaristia.
Nelle ore pomeridiane ha luogo la celebrazione della Passione del Signore. Commemoriamo insieme i due aspetti del mistero della croce: la sofferenza che prepara la gioia di Pasqua, l’umiliazione e la vergogna di Gesù da cui sorge la sua glorificazione. Oggi è già Pasqua: Cristo che muore sulla croce «passa» da questo mondo al Padre; dal suo costato sgorga per noi la vita divina: noi «passiamo» dalla morte del peccato alla vita in Dio.
La celebrazione si svolge in tre momenti: Liturgia della Parola, Adorazione della Croce, Comunione eucaristica.

Via Crucis Venerdì Santo

venerdì 3 aprile 2015

Il Venerdì Santo si celebra, in modo “solenne” la Via Crucis, divenuta un rito, un gesto caratteristico del Venerdì Santo in particolare, e della Quaresima, in generale. Ma a quando risale? Le sue origini si possono vedere nei pellegrinaggi compiuti da molti cristiani nella Terra di Gesù; soprattutto a Gerusalemme, e in quelli che furono, poi, i Sacri Monti, fatti edificare dai pellegrini tornati dalla Terra Santa per mantenere vivo il ricordo del loro viaggio di fede. La popolarità fu dovuta a papa Innocenzo XI che, nel 1686, concedette molte indulgenze, le stesse di quelle accordate a coloro che si recavano in Terra Santa, anche a chi praticava il pio esercizio della Via Crucis che vuole presentare alla riflessione e alla meditazione il racconto della Passione, suddiviso in 14 stazioni che oggi la Chiesa vuole portare a 15 per non dimenticare la Risurrezione di Cristo, il centro della nostra fede. Essa vuole presentare alla riflessione e alla meditazione il racconto della passione suddiviso in quattordici stazioni unite tra loro da canti ed invocazioni.

Veglia Pasquale

sabato 4 aprile 2015

Liturgia della Luce

— Liturgia della luce: il mondo della tenebra è attraversato dalla Luce, il Cristo risorto, in cui Dio ha realizzato in modo definitivo il suo progetto di salvezza. In lui, primogenito di coloro che risorgono dai morti (Col 1,18), si illumina il destino dell’uomo e la sua identità di «immagine e somiglianza di Dio» (Gn 1,26-27); il cammino della storia si apre alla speranza di nuovi cieli e nuove terre dischiusa da questa irruzione del divino nell’ umano.
I catecumeni e battezzati, che la tradizione cristiana ha definito «illuminati»: per la loro adesione vitale a Cristo-Luce, sanno che la loro esistenza è radicalmente cambiata. Dio li «ha chiamati dalle tenebre alla sua luce ammirabile» (1 Pt 2,9) e davanti a loro ha dischiuso un orizzonte di vita e di libertà. Ecco perché si innalza il «canto nuovo» (il preconio, il gloria, l’alleluia) come ricordo delle meraviglie operate dal Signore nella nostra storia di «salvati», e come rendimento di grazie per una vita di luce.

Liturgia della Parola

—  Liturgia della parola: le 7 letture dell’Antico Testamento sono un compendio della storia della salvezza. Già la quaresima (cf la prima lettura di ogni domenica nei tre cicli) aveva sottolineato che il battesimo è inserimento in questa grande «storia» attuata da Dio fin dalla creazione. Nella consapevolezza che la Pasqua di Cristo tutto adempie e ricapitola, la Chiesa medita ciò che Dio ha operato nella storia. Quella serie di eventi e di promesse vanno riletti come realtà che sempre si attuano nell’ «oggi» della celebrazione; sono dono e mèta da perseguire continuamente.

Liturgia Battesimale

—  Liturgia battesimale: il popolo chiamato da Dio a libertà, deve passare attraverso un’acqua che distrugge e rigenera. Come Israele nel Mar Rosso, anche Gesù è passato attraverso il mare della morte e ne è uscito vittorioso. Nelle acque del battesimo è inghiottito il mondo del peccato e riemerge la creazione nuova. L’acqua, fecondata dallo Spirito, genera il popolo dei figli di Dio: un popolo di santi, un popolo profetico, sacerdotale e regale. Con i nuovi battezzati, tutta la Chiesa fa memoria dei suo passaggio pasquale, e rinnova nelle «promesse battesimali» la propria fedeltà al dono ricevuto e agli impegni assunti in un continuo processo di rinnovamento, di conversione e di rinascita (cf Rm 6,3.11 e colletta).

Liturgia Eucaristica

—  Liturgia eucaristica: è il vertice di tutto il cammino quaresimale e della celebrazione vigiliare. Il popolo rigenerato nel battesimo per la potenza dello Spirito, è ammesso al convito pasquale che corona la nuova condizione di libertà e riconciliazione. Partecipando al corpo e al sangue del Signore, la Chiesa offre se stessa in sacrificio spirituale per essere sempre più inserita nella pasqua di Cristo. Egli rimane per sempre con i suoi nei segni del suo donami perché essi imparino a passare ogni giorno da morte a vita nella carità (cf oraz. dopo la com.).

Di Sandro

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