Giornata mondiale dei poveri
Cari fratelli e sorelle
Oggi celebriamo la II°Giornata Mondiale dei Poveri che il Papa
Francesco ci ha invitato a celebrare con queste sue parole:
“Invito i confratelli vescovi, i sacerdoti e in particolare i diaconi, a cui
sono state imposte le mani per il servizio ai poveri, insieme alle
persone consacrate e ai tanti laici e laiche che nelle parrocchie,
nelle associazioni e ne i movimenti rendono tangibile la risposta
della Chiesa al grido dei poveri, a vivere questa Giornata
Mondiale come un momento privilegiato di nuova evangelizzazione.
I poveri ci evangelizzano, aiutandoci a scoprire ogni giorno la
bellezza del Vangelo. Non lasciamo cadere nel vuoto questa
opportunità di grazia. Sentiamoci tutti, in questo giorno, debitori nei
loro confronti, perché tendendo reciprocamente le mani l’uno verso
l’altro, si realizzi l’incontro salvifico che sostiene la fede, rende
fattiva la carità e abilita la speranza a proseguire sicura nel
cammino verso il Signore che viene.”
Nella nostra parrocchia già da qualche anno è presente un Centro di Ascolto che
si occupa di raccogliere le richieste di aiuto delle persone in
difficoltà.
Il primo passo è PORSI IN ASCOLTO ovvero non fermarsi alla
semplice richiesta di aiuto materiale ma andare oltre per capire le
effettive necessità es: se una ragazza incinta chiede del vestiario
noi dobbiamo assicurarci che non sia abbandonata a sé stessa, che
abbia fatto i controlli sanitari, che sia seguita da un medico.
Pertanto indirizziamo le persone secondo le proprie esigenze nelle
varie strutture: Asl, servizi sociali, municipio ecc.
Inoltre attraverso la nostra Caritas Parrocchiale li aiutiamo con
vestiario e generi alimentari senza però mai perdere di vista il
“rapporto fraterno” infatti non ci limitiamo a distribuire gli alimenti
ma li andiamo a trovare a casa, scambiamo due chiacchiere,
giochiamo con i bambini, ascoltiamo le persone che si sentono sole,
semplicemente ci rendiamo disponibili.
Perché non dobbiamo perdere di vista che Cristo è sempre presente
in chi ha fame, in chi ha freddo o è forestiero o ignudo o malato o
carcerato infatti per noi essere cristiani è accogliere e aiutare i
fratelli più bisognosi.
È ricordarsi concretamente di loro nelle azioni quotidiane
– Quando facciamo la spesa e prendiamo una cosa in più da
portare in Caritas o riempiamo la cesta degli alimenti per i
poveri posta all’ ingresso;
– Quando dedichiamo loro del tempo perché anche in un attimo
si può realizzare molto;
– Quando poniamo attenzione a chi ci sta vicino;
– Quando recandoci in chiesa ci ricordiamo che ricevere il
Signore è anche donare con gioia.
E come dice il messaggio del Santo Padre per la giornata della
colletta alimentare che si terrà sabato 24 novembre“ Che cosa
esprime il grido del povero se non la sua sofferenza e solitudine, la
sua delusione e speranza? La risposta è una partecipazione piena
d’amore alla condizione del povero.”
Noi aggiungiamo: QUANDO SI DIVENTA OPERATORI LA CARITÀ
DIVENTA NECESSARIA COME RESPIRARE!
Per fare bene e fare meglio però abbiamo bisogno della
collaborazione di tutti quindi per conoscere e approfondire quanto
detto potete rivolgervi al parroco oppure agli operatori del Centro di
Ascolto.
l’équipe del Centro di Ascolto della Caritas parrocchiale
Papa Francesco pranza nell’ aula Paolo VI con 3 mila bisognosi
“Non stare a braccia conserte”
“Il cristiano non può stare a braccia conserte, indifferente, o a braccia aperte, fatalista”, ha detto il Pontefice. Francesco ha poi prestato la sua voce “al grido dei poveri”, ricordando fra gli altri i ragazzi che crescono nel fragore delle bombe, gli anziani lasciati soli e “chi deve fuggire, lasciando la casa e la terra senza la certezza di un approdo”.
“Ingiustizia radice perversa della povertà”
Il Pontefice ha invitato i fedeli a riconoscersi tutti “mendicanti di salvezza, fratelli e sorelle di tutti, ma specialmente dei poveri, prediletti dal Signore”. “L’ingiustizia – ha denunciato – è la radice perversa della povertà”.
“Tendere la mano”
“Il grido dei poveri – ha proseguito il Papa – diventa ogni giorno più forte, ma ogni giorno meno ascoltato, sovrastato dal frastuono di pochi ricchi, che sono sempre di meno e sempre più ricchi”. Poi ha sottolineato che “il credente tende la mano, come fa Gesù con lui”. E ha concluso: “Cristo stesso, nella persona dei poveri, reclama a voce alta la carità dei suoi discepoli. Ci chiede di riconoscerlo in chi ha fame e sete, è forestiero e spogliato di dignità, malato e carcerato”.
Messaggio del Santo Padre Francesco
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