A Ceri con i ragazzi della Cresima
A Ceri con i ragazzi della Cresima
Peccato per chi si è perso questa esperienza! Una giornata luminosa, calda, quasi estiva, molto proficua. La Santa Messa delle ore 11,30, dedicata ai più giovani della comunità parrocchiale, era insolitamente partecipata: molti i ragazzi del secondo anno di cresima e le loro catechiste. Accogliendo il loro comune desiderio di stare insieme qualche ora di più di quella prevista per gli incontri settimanali di catechismo, il Parroco ha organizzato solo per noi un’uscita in pullman, con destinazione il Santuario di Ceri. Quindi, dopo la Celebrazione Liturgica, abbiamo pranzato tutti insieme nel parco: un vero e proprio pic-nic, vista la splendida giornata; alle ore quattordici un pullman bianco è arrivato puntuale per accompagnarci al luogo prescelto per la gita-pellegrinaggio. Il paesino di Ceri, a non molti chilometri di distanza. è un vero gioiello medioevale, costeggiato da mura merlate, costruito su una piccola altura di tufo nel territorio di origine etrusca di Cerveteri e tutto circondato dal verde, da boschi e prati. Scesi al parcheggio, ai piedi del paesino, ci siamo inerpicati lungo l’unica stradina (tutta in salita!) che porta alla piccola piazza dell’abitato, al centro della quale si erge una statua bronzea della Madonna e dove, incastonata in una viuzza limitrofa, c’è la facciata, rivolta ad Oriente, della Chiesa dedicata alla Immacolata Concezione di Maria. Sembra che tutto il paesino, l’aria, le vie, le abitazioni, le trattorie siano dedicate a Lei. E c’è più di una ragione per questa atmosfera mariana. La Chiesa del secolo XI, pur essendo di dimensioni contenute, racchiude veri tesori d’arte. Un ciclo di antiche pitture murali, con scene tratte dai Libri della Genesi e dell’Esodo, sono state ritrovate in ottimo stato conservativo, restaurate e recuperate negli ultimi anni; un pavimento a mosaico del secolo XII, ritenuto uno dei più antichi esistenti, in marmo bianco e granito rosso; le reliquie di San Felice, Papa martire del IV secolo e l’altare a lui dedicato del 1484; una piccola cappella contenente gli ex-voto dei fedeli, grati per i tanti favori ottenuti grazie all’intercessione della Madonna; e soprattutto la tavola lignea, databile fine quattrocento, della Madonna di Ceri. Questo quadro rappresenta una variante della tradizionale scena della Madonna in Trono con Bambino, dove il piccolo Gesù non è seduto sulle ginocchia della Vergine ma, sorretto da Lei, è in piedi, posto su un davanzale di un’ipotetica finestra, quasi a volersi mostrare a tutti noi fedeli, posti in contemplazione al di sotto di questa, e da lì accennare il gesto della benedizione, con la sua piccola mano sinistra. Proprio per questo i Vescovi che si sono succeduti alla guida della Diocesi di Porto e Santa Rufina hanno proclamato la Chiesa di Ceri, Santuario Mariano Diocesano e Nostra Signora di Ceri, patrona della Diocesi, dedicando a Lei il titolo di Madre di Misericordia, perchè “dinanzi a Lei generazioni di fedeli hanno sostato in preghiera…hanno chiesto la sua intercessione per ottenere il miracolo…di fronte alle difficoltà pressanti della vita e… della fedeltà allo Spirito…sperimentando ancora una volta che chi invoca Maria non rimane inascoltato nelle sue richieste”. Queste notizie ci sono state fornite dal parroco del Santuario, don Riccardo, che ha saputo catturare, con maestria, brio e competenza, l’attenzione di tutti i nostri ragazzi e…nostra! Con don Federico, il nostro vice-parroco, abbiamo pregato dinanzi all’Immagine di Maria, confidando a Lei i segreti del nostro cuore e affidando a Lei tutti i nostri cari. Siamo risaliti sul pullman e soddisfatti, in serenità e allegria, abbiamo fatto ritorno a casa.
Edi
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